giovedì 20 ottobre 2011

Censimento 2011

Complimenti, Italia, per il grande passo in avanti. Finalmente qualcosa di informatizzato, gli impiegati avranno meno cartacce da guardare. Forse.
Eppure qualcosa che non mi convince c'è.
Nella mia mente, che ragiona per immagini molto più spesso di quanto io pensi, si è formato una sorta di diagramma/organigramma/programmino nonché proposta per la gestione aziendale dello stivale. Facendo un po' alla moda dei giudici.

Premesso che: 

- l'Italia è in crisi economica e il governo non ha manco due euro da parte e deve aumentare l'IVA al 21% -ma può permettersi auto blu e 40 giorni di ferie (ops, sto andando fuori tema)-;
- in Italia ci sono moltissimi disoccupati o anche assunti per un anno nel Servizio civile;
- i moduli dell'ISTAT per la compilazione sono arrivati a tutti in formato cartaceo;
- servirà del personale per l'elaborazione dei dati;

mi chiedevo oggi:

quanto costa in toto un plico contenente i moduli del censimento? La butto lì: 1 euro a plico, spedizione inclusa?  Diciamo 1 euro, cifra tonda fittizia, magari sbaglio, ma va be', ma di carta ce n'è parecchia.
I moduli possono essere compilati anche via Web, ergo il plico va a finire nella spazzatura. E ciò corrisponde a 1 euro buttato.
Quante famiglie (vere o presunte, io ad esempio sono una famiglia fake) lo ricevono? A casa mia mia, e non quella come la intende il censimento, ne sono arrivati tre. Tre residenze diverse per un domicilio unico. 3 euro.
Il mio euro è già finito nel cestino.
Quello della mamma+fratello ci finirà presto.
Quello di mio padre probabilmente tornerà in Comune.
2 euro finite nel cesso contro 1 euro che torna indietro. Buona media direi.

Propongo quanto segue:


risparmiamo i soldini del censimento partendo dal plico. Spedendo ad esempio una raccomandata a casa in cui avvertiamo che il censimento va compilato solo online, e che c'è una sanzione (come d'altra parte già esiste) per chi non lo fa.
Investiamo il resto dei soldini per dei contratti a progetto in modo da far guadagnare qualche disoccupato?
Oppure sfruttiamo i ragazzi del servizio civile che non sono impegnati in progetti particolari (e so di molti che non lo sono e scaldano la sedia degli enti).
Programmiamo delle visite a casa di chi non può o non sa compilare il censimento online.

Una buona organizzazione ottimizza i costi ed evita gli sprechi. E fa felice qualcuno dandogli qualcosa da fare, anziché lasciarlo a casa sull'orlo della depressione. Senza contare il fatto della bellezza del contatto umano quando ci si rende utili per qualcuno, che magari è anche felice di ricevere visite in casa visto che è solo.

Una buona organizzazione. Che purtroppo non appartiene all'Italia.

P.S.: una volta elaborati i plichi che tornano indietro, li accumulano tutti e ci fanno un falò nel tunnel tra il Cern e il Gran Sasso?


1 commento:

  1. Che bello!Anche tu credi nei progetti ideali, a tratti così desiderabili dal renderli irraggiungibili.Purtroppo siamo in Italia. Individualisti ed egoisti, non tutti ovviamente, questi sono gli italiani.E la politica non è altro che lo specchio di tutti noi.Ehmmm voi…:-)

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