sabato 1 ottobre 2011

Dei criaturi


Non che pensi ai bambini. Insomma, non ancora, ecco.

Mi cadono le braccia, però, a sentire nonne che li trattano come bambolotti rincoglioniti, ripetendogli tutto il giorno le stesse identiche e uniche parole.
Naomi ha un anno compiuto da pochi giorni ed è una bellissima pallocchetta di bambina, ha capelli neri e corti con ciuffi che vanno per i fatti loro e una determinazione nel pianto che mette quasi paura. Vuole stare sempre in braccio o urla, o vuole trangugiare cubi di parmigiano reggiano come una mietitrebbia, o urla.
Ma si sente ripetere tutto il giorno solo quattro parole cantilenate: "Na-o-miiiii! Cu-cù! Cu-cù! Chi èèè? Mam-maaaaa!". 

Io una soluzione la propongo. Forse provando a incollare Naomi con del Bostik al pavimento, con un pupazzo e con la tivù accesa su Boing, fornendole chili di cubi di formaggio come pop-corn, la nonna si riposerebbe le braccia e la voce e Naomi amplierebbe il suo lessico, iniziando finalmente a parlare...

Nessun commento:

Posta un commento