Felice che anche qualcun'altro si diverta a scrivere, come faccio io, delle emozioni.
Felice di aver trovato l'e-mail di Simone, stamattina, e di avergli suscitato sabato sera queste emozioni (dico la verità: in un primo momento ho pensato Oddio, è fatta, questo s'è innamorato di me, e adesso???, ma poi ho fatto una marea di risate). Grazie per il contributo!!!
Simone, io e te qualche rotella ce la siamo persa il giorno della laurea!!!
Dal diario digitale di Simone:
Felice di aver trovato l'e-mail di Simone, stamattina, e di avergli suscitato sabato sera queste emozioni (dico la verità: in un primo momento ho pensato Oddio, è fatta, questo s'è innamorato di me, e adesso???, ma poi ho fatto una marea di risate). Grazie per il contributo!!!
Simone, io e te qualche rotella ce la siamo persa il giorno della laurea!!!
Dal diario digitale di Simone:
Caro diario,
ieri è stata per me una serata molto particolare.
Sembrava tutto normale, una cena tra amici in un ristorante carino e raffinato, tra qualche risata e il raccontarsi le ultime novità.
Stava per iniziare l'aperitivo, me lo ricordo bene, quando inaspettatamente ho sentito una voce: "Stai bene vestito così!".
Stavo parlando con M., ma quelle parole erano di una ragazza, e vicino a lui c'era solo Noemi. Se quelle parole non avessero avuto quel significato avrei pensato che a parlare fosse stata lei!
L'ho guardata velocemente, e subito dopo mi sono girato a fissare M.
Come ha fatto a tenere nascosto per così tanto tempo le sue qualità di ventriloquo?
Era stato perfetto. La voce, il timbro, il tono, ogni cosa.
Ero leggermente confuso, così ho chiesto "Come? ".
Ed è stato in quel momento che ho sentito ripetere la stessa frase, ma incredibilmente è stata Noemi a dirla! L'avevo vista con i miei occhi!
Quasi non ci credevo! Ero a bocca aperta e con gli occhi sbarrati. La mia felicità e la mia autostima hanno cominciato a crescere vertiginosamente, soprattutto quando ho capito, per logica, che è stata sempre lei a dire la prima frase.
Noemi che mi fa un complimento, e che lo ripete pochi secondi dopo, come a sottolineare che non si è trattato di un errore.
Dall'emozione sono riuscito a malapena a ringraziarla.
Ero certo che non aveva bevuto, nessuno lo stava facendo. Era bastata la visione di un rosato a farla cambiare in modo così radicale? Era un prosecco, ma pur sempre un rosato!
Che la miracolosa sparizione dell'ernia c'entri qualcosa? Cosa le sarà successo?
Poi ho pensato che erano domande che avrebbero potuto rovinare quel momento, che sarebbe stato meglio non pensarci.
Però dentro di me capivo che qualcosa non andava, c'era un'idea che cresceva nella mia mente e un nuovo stato d'animo che prendeva il sopravvento: quell'attimo non l'avrei mai più rivissuto, e tutto sarebbe tornato alla normalità.
Sono stati quelli i miei 15 minuti di celebrità di cui parla Warhol? Li ho già vissuti?
Mi sentivo come i Jalisse mentre cantavano la canzone vincitrice, l'ultima serata, dopo essere stati premiati.
Così mi domando: quanto è positivo vivere questi momenti?
Quando si raggiunge un apice si può solo godersi il momento, quell'intervallo.
Si, perchè l'essere consapevoli che non sarà sempre così crea inquietudine, che paradossalmente non ti fa apprezzare quello che si sta vivendo.
È positivo solo se non ci si culla troppo, coscienti che si è trattato solo di un attimo, e di non interpretarlo come un nuovo inizio.
Ho dunque deciso di prenderlo solo per quello che è stato. Un complimento.